Sul
sentiero del conoscere
"Larice e Tasso"
Gli ingredienti
dell'ambiente alpino sono tutti quegli elementi che ci
circondano e ci accompagnano in quota durante le escursioni.
Spesso li abbiamo osservati con stupore, fotografati o
raccontati ma, di che si tratta?
Bentornati
alla seconda puntata di: “Quello è un pino!”. (leggi
articolo precedente)
In
questo articolo si propone il riconoscimento di due conifere
dalle caratteristiche particolari: il Larice e il Tasso (non il
simpatico mammifero notturno).
Il
larice (1)
è la conifera più diffusa in Piemonte. Cresce
sull’arco alpino a partire dai 1000 metri di altitudine. Si può
riconoscere osservando le seguenti caratteristiche:
-
Gli aghi (2)
sono riuniti a ciuffi sui rametti e
sono di colore verde chiaro.
-
I coni sono piccoli, rivolti verso l’alto e
persistono sulla pianta anche dopo aver liberato i semi;
-
Cresce in luoghi assolati e non forma boschi;
-
È l’unica conifera che in inverno perde gli
aghi, motivo che la rende particolare.
Il
larice è ampiamente diffuso perché il legname fornito da
questa specie è durevole e resistente; inoltre, la sua
attitudine a crescere in modo diradato, lo ha favorito come
pianta “da pascolo”: lascia spazio e fornisce ombra,
elemento difficile da trovare nei pascoli montani.
Il
tasso (3)
è una conifera che solitamente si trova come pianta
ornamentale in parchi e giardini, tuttavia è possibile trovarne
degli esemplari in natura. Può prosperare fino a
un’altitudine di circa 1600 metri e si riconosce osservando le
seguenti caratteristiche:
-
I rami crescono a poco spazio dalla base, quindi
può assumere anche un aspetto cespuglioso o piramidale;
-
Gli aghi (4)
sono di forma appiattita e presentano
un colore verde scuro, ma lucente, sulla pagina superiore (cioè
sulla parte “di sopra”), ma nella parte terminale non
pungono;
-
Il cono è diverso rispetto alle altre conifere:
è un piccolo frutto rosso (verde quando non ancora maturo (4))
simile a una bacca.
Si
è voluto mettere a conoscenza il lettore di questa specie perché
è anche conosciuta come “albero della morte”. Le
foglie, i semi e il legno del Tasso contengono una sostanza
tossica, la taxina
o tassina, che provoca difficoltà respiratorie, problemi cardiaci,
tremori, nausea, vomito e, in forti dosi, può portare al coma
ed alla morte. Solamente il piccolo frutto rosso è
edibile, ma è meglio evitare di assaggiarlo per non incorrere
negli spiacevoli effetti sopra elencati.
A presto con il
prossimo articolo!
Elena
(Formatore Equestre) del Team
AlpiRadio.it © 2020
|