Sul
sentiero del conoscere
"IL CANTO DEL CERVO"
Gli ingredienti
dell'ambiente alpino sono tutti quegli elementi che ci
circondano e ci accompagnano in quota durante le escursioni.
Spesso li abbiamo osservati con stupore, fotografati o
raccontati ma, di che si tratta?
Le
Alpi hanno una notevole estensione, circa 290.000 chilometri
quadrati con una lunghezza di circa 1.300 chilometri e altezze
che arrivano a quasi 5000 metri.
Questo fa si che ci sia un’enorme varietà di microclimi e
habitat adatti ad ospitare diverse specie vegetali e animali. Si
parla di circa 30.000 specie animali.
Tra
i mammiferi possiamo annoverare l’ermellino, di piccole
dimensioni, e il cervo, maestoso con il suo palco. E proprio del
cervo vogliamo parlarvi.
Siamo sulle Alpi Cozie, attorno ai 1800 m.s.l.m, alla ricerca
del famoso “ bramito”, il particolare verso che viene emesso
dai cervi maschi durante la stagione degli amori. Il periodo va
da settembre e fine ottobre, gli alberi sono ancora carichi di
foglie, bisogna quindi trovare una radura e sperare che i cervi
facciano la loro comparsa
ai margini.
E l’alba, momento più favorevole per l’avvistamento,
macchina fotografica carica e concentrazione al massimo.
Procediamo sul sentiero e da li a poco ecco in lontananza i
primi bramiti.
Il
cervo maschio(1) può raggiungere i 220 chilogrammi di peso,
quindi il suo richiamo può essere udito anche da grandi
distanze, la camminata si preannunciava lunga.
Qualche
ora di camminata ed eccoli, finalmente.
Dal versante opposto al sentiero su cui eravamo appostati,
vediamo uscire dalla radura un gruppo di femmine(3) attirate dal
bramito, i maschi quindi dovevano essere vicini.
Le
femmine(2) , a differenza dei maschi, si presentano più
piccole, con un peso di 150 chilogrammi e assenti di palco. La
colorazione del mantello di entrambi varia a seconda della
stagione e dell’età : il mantello estivo è tendente al
rossiccio, mentre in inverno è grigio-bruno, con un pelo più
fitto.
Un paio di minuti ad osservarle con il binocolo ed ecco uscire
due maschi.
Rimaniamo ad una giusta distanza per non infastidirli, 100 metri
o anche più. Entrambi i maschi esibivano uno splendido palco(4)
, strutture analoghe ma non equivalenti alle corna dei bovini,
di dimensioni imponenti e con diverse punte e ramificazioni.
Una particolarità dei cervi maschi e proprio quella che alla
fine della stagione degli amori ,inizio inverno, perdono il
palco, con successiva ricrescita di quello nuovo poco dopo la
caduta.
Solo
il maschio più forte avrà accesso all’harem(3).
Inizia la danza, i due maschi si guardano, si studiano, e
a volte arrivano al contatto fisico scornandosi e spingendosi,
ma la maggior parte delle volte il più giovane si ritira
rendendosi conto che non e ancora il suo momento.
Attimi
che possono durare qualche minuto oppure qualche ora.
Riprendiamo
il sentiero per tornare a valle, accompagnati dal sottofondo dei
bramiti che si allontanano verso la cima.
Al prossimo racconto,
Erika
(Guida
Escursionistica Equestre)
e Davide (Medico
Veterinario)
del
Team
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