Il bucaneve è una piccola pianta erbacea dell’Europa
meridionale che, come si intuisce dal nome comune, fiorisce a
fine inverno appena prima che il manto nevoso si sciolga del
tutto. Appartiene alla famiglia delle Amaryllidaceae
(piante in genere perenni e bulbose) e cresce in tutto il
Piemonte fino oltre i mille metri di quota in zone boschive
ombreggiate, fresche dove il terreno è più profondo e umido
(figura 1).
Il nome scientifico riporta le sue caratteristiche: Galanthus
deriva dal greco (gala) latte e (anthos) fiore,
ovvero “fiore bianco-latte”, mentre nivalis sempre dal
greco rimarca il periodo di fioritura precoce quando, tra
febbraio e aprile, nelle regioni settentrionali può ancora
esserci la neve (nivis). Proprio a causa di questa
precocità, il bucaneve è da sempre simbolo di speranza, di un
lieto fine che porta a periodi migliori, da cui il detto “Una
primavera senza bucaneve vuol dire un’estate senza frutti”.
La tradizione cristiana infatti lo chiama anche “Stella del
mattino” perché dopo la cacciata dal Paradiso, Adamo ed Eva
stremati e infreddoliti dal rigido inverno terrestre ricevettero
la visita di un angelo che, per infondergli speranza, soffiò
sopra i fiocchi di neve ordinandogli di germogliare in boccioli:
caduti a terra, bucarono il manto nevoso e divennero i primi
bucaneve.
Si tratta di una pianta erbacea molto rustica, che resiste bene
alle basse temperature, spesso anche coltivata come ornamentale.
Supera il periodo invernale grazie al bulbo sotterraneo ovoide
che protegge le gemme. Le foglie che ne emergono sono tutte
radicali, le esterne ridotte a semplici guaine membranose mentre
le altre sono lineari e allungate fino a 20 cm, di colore verde
glauco (figura 2). Ciascun bulbo produce poi un singolo fusto
portante all’apice un fiore solitario rivolto verso il basso.
Esso è costituito da tre tepali esterni biancastri, ovati e
concavi lunghi circa 2 cm, e tre interni, sempre bianchi ma
lunghi la metà dei primi e con una macchia verde giallastra
sull’apice (figura 3). Il frutto che si sviluppa è una capsula
carnosa contenente numerosi piccoli semi dispersi grazie
all’azione delle formiche (mirmecocoria).
Come molte altre specie, è una pianta protetta oltre che
particolarmente tossica. È importante in ambito medico per la
produzione di galantamina, un alcaloide usato per farmaci volti
alla cura di demenze e disturbi della memoria.
Date le sue peculiarità in termini di fioritura, sono moltissime
le leggende nate intorno a questo piccolo fiore. Gli antichi
Greci pensavano che derivasse dal pianto di Dedalo per la morte
del figlio Icaro. Trasportate dal vento, una volta a contatto
con il terreno, le lacrime si sarebbero trasformate in fiori
mantenendo la propria forma nei petali.
Un’altra leggenda più caratteristica vede protagonisti il
Principe Bucaneve e la Principessa Primavera. Egli ritornando
dopo la permanenza sulla Terra nel paese del Gelo sentì una
fanciulla cantare e se ne innamorò perdutamente. Il Re, suo
padre, condannò quell’amore senza speranza dato che lei abitava
la regione dei venti e dei fiori mentre lui quella delle nebbie
e del gelo. Il principe però non riusciva a dimenticarla, così
durante la brutta stagione successiva rimase più a lungo sulla
Terra. Nascosto dai cespugli vide arrivare la fanciulla col capo
adornato di ghirlande di fiori e gli occhi di azzurro marzolino.
Ella percepì un alito di vento freddo e sconosciuto e,
guardandosi attorno scorse il giovane Bucaneve dalla corona
scintillante di brina e gli occhi cerulei, avvolto in un
mantello di neve. Il mondo tacque mentre si giuravano eterno
amore: il sole che seguiva Primavera si nascose dietro le nubi e
il vento gelido del Principe andò a mulinare lontano.
Bucaneve le disse: “Non temere, alla fine di ogni inverno
tarderò di un giorno il mio ritorno nel Paese del Gelo e sarò
qui ad aspettarti quando arriverai” poi se ne andò. La giovane
rimasta sola pianse e dove le lacrime toccarono terra
sbocciarono i fiori. Da allora nei prati coperti di brina
sboccia quel piccolo fiore che chiamiamo bucaneve in
ricordo della promessa che il Principe Bucaneve fece alla
Principessa Primavera.
Elisabetta
(Guida Equestre Ambientale) del Team
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