Sul
sentiero del conoscere
"LO STAMBECCO"
Maestosa
figura, simile a una scultura sacra, una sentinella di guardia a
picco sulla cresta. Uno dei simboli della quota sin dal
Paleolitico.
Avventurandosi
in alta quota, dove la linea boschiva s’interrompe e in
evidenza rimangono costoni rocciosi, è possibile incontrare
branchi di Stambecchi (Capra Ibex) nell’ambiente che
prediligono meglio se esposto a sud, ricco di vegetazione
erbacea, germogli e bacche.
In
primavera ed estate soprattutto, li possiamo incrociare sul
nostro sentiero. Vivono in branchi non esageratamente numerosi
solitamente separati tra maschi e femmine e distinguerli non è
difficile, infatti, lo stambecco è riconoscibile soprattutto
per le maestose corna del maschio adulto che possono raggiungere
il metro e oltre, da cui è anche possibile ricavarne l’età
in virtù degli anelli ben visibili così come per la femmina
dove però variano in dimensioni e lunghezza, sono più corte
(non oltre i 30 cm), molto più lisce e l’accrescimento dopo
qualche anno diventa quasi impercettibile.
Le
dimensioni, rilevanti, variano tra maschio e femmina, il primo
può superare i 100 Kg mentre la femmina è più minuta.
Il mantello, nel periodo estivo è caratterizzato da pelo corto,
per il maschio dal colore beige tendente al bruno mentre per la
femmina più tendente al chiaro.
Questi
affascinanti abitanti delle alte terre sono anche dei fantastici
rocciatori, infatti, i miei scatti migliori li ho realizzati in
condizioni “alpinistiche”, quasi una diplomatica sfida
alpinistica e, ovviamente, persa in partenza.
Solitamente
sembrano non temere l’uomo e spesso si lasciano avvicinare
(non troppo) a patto che non percepiscano una condizione di
minaccia, soprattutto ci fossero nelle vicinanze i piccoli.
Personalmente, per quanto attratto dalla specie preferisco per
rispetto e cautela rimanere a una distanza di “sicurezza”.
Nel
Parco Nazionale del Gran Paradiso (di cui è simbolo) se ne
possono contare parecchi anche grazie all’intervento storico
del re Vittorio Emanuele II che, riservandoli alla sua caccia
personale, istituì una squadra di guardie affinché vigilassero
sul bracconaggio e quindi evitare il loro sterminio.
Chiaramente
in questo scritto ho esposto sommariamente delle informazioni
tratte da esperienze personali ma ritengo che per maestosità e
grazia lo stambecco meriti delle ricerche più approfondite.
Al prossimo racconto
“sul sentiero del conoscere” di AlpiRadio.it.
Fabrizio
Meynardi (C.I.P.P.) - IU1GFO del Team AlpiRadio.it © 2020
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