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a cavallo
Fare radio sui monti
in compagnia del cavallo.
Un'alternativa interessante e decisamente piacevole.
Approcciarsi ad una ricetrasmittente per il radioamatore
d'esperienza è piuttosto semplice ma l'interazione con il
cavallo per i meno esperti può esserlo meno. Elena con il suo
intervento ci fornisce qualche spunto.
L’equitazione
è uno sport a tutti gli effetti, che richiede doti di fermezza,
sensibilità e abilità fisica.
La Federazione Medico Sportiva Italiana, insieme ad altri enti,
ha stilato una graduatoria degli sport, classificandoli in base
alla loro pericolosità e difficoltà nella pratica. In questo
elenco, l’equitazione compare ai primi posti, annoverata tra
gli sport estremi, come il motociclismo, l’arrampicata e il
triathlon.
Lo scopo di questa breve introduzione non è di spaventare i
lettori, ma bensì aumentare la loro consapevolezza nei riguardi
dell’equitazione, spesso vittima di leggende metropolitane e
false credenze.
Le materie equestri sono molteplici e svariate, ognuna di queste
attività richiede passione, dedizione e fiducia nel proprio
cavallo e, non meno importante, nell’istruttore. Quest’ultimo
è fondamentale per praticare correttamente l’equitazione. La
realtà italiana spesso sottovaluta la figura dell’insegnante,
pensando di potersi improvvisare come cavaliere, partendo dalla
falsa convinzione che “tanto fa tutto il cavallo", o come
succede per i radioamatori, "fa tutto la radio”.
Tuttavia, il requisito fondamentale che chiunque deve possedere
prima di salire in sella a un cavallo è l’umiltà. Ci si
dimentica troppo spesso che il nostro compagno è un animale
consenziente e potente, quindi è necessario rispettarlo e “temerlo”
per ottenere dei risultati. Questo è il primo insegnamento che
ogni istruttore dovrebbe impartire agli allievi, che siano
professionisti esperti o che siano principianti.
Da qui parte il concetto di “binomio”, cioè, come dice la
parola stessa, un’immagine formata da due nomi: uomo e
cavallo. E’ una “figura mistica” che ogni cavaliere
ambisce a raggiungere, tramite passione, dedizione, rispetto e
tecnica. Inoltre, uno degli aspetti fondamentali da cercare nel
binomio, riguarda l’adattamento del cavaliere nei confronti
del cavallo e non viceversa: l’animale non può modificare le
proprie attitudini, mentre la persona sì.
Un ottimo aiuto per il raggiungimento del “binomio” è
fornito dall’equitazione di campagna e alpina.
Sono due branche dell’equitazione, che, appunto, si svolgono
in campagna o in montagna. La base della tecnica equestre è la
stessa, ma si hanno delle specifiche inerenti alle differenze
dei luoghi in cui viene praticata e al carico delle
apparecchiature radio nelle bisacce, quindi anche la formazione
specifica del cavaliere è differente.
L’equitazione di campagna prevede un maggior impiego di
andature (passo, trotto e galoppo), con, eventualmente, l’aggiunta
di salti per il superamento di ostacoli, come fossi o alberi
caduti. Si procede in sezione, cioè in fila, con un ordine
fisso deciso prima della partenza.
L’equitazione alpina, invece, vede la prevalenza di andatura
al passo e, molto spesso, implica la conduzione del cavallo a
mano, poiché in montagna è facile incontrare sentieri esposti
o difficili da affrontare in sella. Molto importante è l’attenzione
al mantenimento di una corretta posizione in sella durante i
cambi di dislivello, in modo da affaticare il meno possibile i
cavalli ed evitare di fiaccarli, cioè ferirli a causa di errati
spostamenti del peso in sella.
I prerequisiti per affrontare queste discipline dell’equitazione
sono costituiti da una buona tecnica equestre e, non meno
importante, un discreto allenamento fisico. La fiducia verso la
propria cavalcatura è fondamentale per limitare i rischi e
affrontare al meglio le difficoltà. La costruzione del binomio,
quindi, è prioritaria.
Tuttavia, praticare l’equitazione in ambiente naturale, e non
in un rettangolo di lavoro, fornisce un perfetto stimolo per la
conoscenza del proprio animale, quindi per la creazione del
binomio. Il cavallo, trovandosi “all’aperto”, ha la
possibilità di esprimere la sua personalità, quindi il
cavaliere ha modo di conoscere a fondo le sfumature del suo
carattere, mentre il cavallo acquisisce fiducia nella persona
che lo conduce. Il
superamento di ostacoli, intesi non solo come salti, ma anche
come discese ripide in montagna, o l’attraversamento di una
strada, costruisce le basi per una solida fiducia reciproca di
cui il binomio deve essere fornito.
Per
riassumere, in questo breve articolo si è voluto fornire una
delucidazione in merito ai concetti di binomio ed equitazione di
campagna e alpina, con l’intenzione di fornire spunti per l’approccio
al mondo equestre. Tuttavia, come spesso succede, a parole
sembra tutto più complicato di quanto sia nella realtà, quindi
non è necessario essere spaventati all’idea di trascorrere
qualche ora in sella. Chiunque può provare ad approcciarsi a
questo sport, oppure, per i più esperti, può essere uno spunto
per provare una disciplina diversa da quella che pratica
solitamente.
In
conclusione, l’equitazione è un insieme di elementi che
comprendono la passione per i cavalli e la natura, lo spirito di
adattamento e, perché no, la voglia di avventura. È un’esperienza
unica, quasi terapeutica, consigliata a chiunque voglia
sperimentare un’emozione nuova e condividere dei momenti
speciali con un amico a quattro gambe.
Elena
(Formatore Equestre) del Team
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